Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cinema per Roma – composto da Piera Detassis (Presidente), Roberto Cicutto, Laura Delli Colli, José R. Dosal, Lorenzo Tagliavanti – ha confermato Antonio Monda come Direttore Artistico della Festa del Cinema di Roma per il triennio 2018-2020. Scrittore e docente universitario, curatore di celebri retrospettive presso le più prestigiose istituzioni culturali americane, Monda ha ricevuto la nomina nel febbraio del 2015.
“Sono estremamente onorato e profondamente grato verso tutti coloro che hanno rinnovato la fiducia nei miei confronti, dai Soci Fondatori al Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cinema per Roma – ha detto Monda – Nel primo triennio abbiamo lavorato per rinnovare la Festa del Cinema dandogli un’impronta netta e una collocazione precisa in termini di contenuti e programmazione. Il nostro obiettivo per i prossimi tre anni sarà, ovviamente, quello di fare ancora meglio, cercando di apportare novità alla manifestazione senza farle perdere quell’identità che nel tempo, con fatica ma anche con estrema passione e convinzione, abbiamo costruito”.
BIOGRAFIA
Antonio Monda insegna nel “Film and Television Department” della New York University, presso la cattedra che è stata anche di Martin Scorsese.
È autore dei romanzi AssoluzioneL’America non esiste (vincitore del premio Cortina d’Ampezzo), La casa sulla roccia, Ota Benga, L’indegno, L’evidenza delle cose non viste e del libro di racconti e fotografie Nella città nuda. Nel campo della saggistica ha pubblicato La magnifica illusione, The Hidden GodTu credi? Conversazioni su Dio e la religioneHanno preferito le tenebre, il libro intervista con Ennio Morricone Lontano dai sogni, e Il paradiso dei lettori innamorati. I suoi libri sono pubblicati negli Stati Uniti, in Giappone, Francia, Israele, Brasile, Spagna, Olanda, Portogallo, Taiwan e Corea. 
Monda ha curato importanti retrospettive presso il MoMA, il Solomon Guggenheim Museum, il Lincoln Center, il Museum of Moving Image e l’Academy: tra le più significative, quelle dedicate a Ermanno Olmi, Michael Cimino, Vittorio Gassman, Anna Magnani, Federico Fellini, Dante Ferretti, al Neorealismo e ai grandi direttori della fotografia. La sua prima attività lavorativa è nel cinema, come assistente di Paolo e Vittorio Taviani ne La Notte di San Lorenzo. Successivamente ha diretto il film Dicembre, presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, e realizzato numerosi documentari, tra i quali Oltre New YorkFilosofi, università, fascismo e Stranieri in America. Insieme a Davide Azzolini, ha prodotto il documentario Enzo Avitabile Music Life del premio Oscar Jonathan Demme, anch’esso in anteprima a Venezia. 
Con lo stesso Davide Azzolini è il fondatore del festival letterario “Le Conversazioni”, di cui è anche Direttore Artistico, e ha ideato – insieme a Richard Pena e Giorgio Gosetti – “Open Roads”, la più importante rassegna di cinema italiano al mondo, che si tiene ogni anno al Lincoln Center di New York e che nel 2017 giunge alla diciassettesima edizione.
Antonio Monda ha ideato, insieme a Mario Sesti, “Viaggio nel cinema americano”, organizzando e moderando, presso l’Auditorium Parco della Musica e nell’ambito della Festa del Cinema di Roma, incontri con alcuni straordinari protagonisti del panorama cinematografico mondiale: da Francis Ford Coppola ai fratelli Coen, da David Lynch a Martin Scorsese, da Wes Anderson a Spike Lee, da Sean Connery a Jane Fonda, da Al Pacino a Meryl Streep, da James Ivory a John Landis, da David Cronenberg a William Friedkin, da Tim Burton a Terrence Malick, la cui memorabile conversazione segna anche l’unica apparizione pubblica del leggendario regista.
Monda collabora alla pagina della cultura de La Repubblica, al telegiornale de La7, alle rubriche “Central Park West” su RaiNews 24. Insieme a Maurizio Molinari, ha condotto la trasmissione di approfondimento del Tg5 “Lettera da New York”. I suoi pezzi sono stati pubblicati da The Paris Review, Fiction, The Common, Vanity Fair e Nuovi Argomenti.
Il New York Times gli ha dedicato due lunghi ritratti: il primo, nel 2007, a firma di Rachel Donadio e il secondo, nel 2013, a firma di Sam Tanenhaus. Entrambi ne hanno esaltato l’attività culturale, definendolo “un istituto di cultura raccolto in una sola persona” e “custode della gloria di New York”.

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