All’interno del progetto “Il cinema attraverso i Grandi Festival”, dal 14 al 20 settembre torna la rassegna DA VENEZIA A ROMA, appuntamento conclusivo nonché il più atteso tra quelli in programma durante l’estate 2017, iniziato a giugno con “Le vie del Cinema – Da Cannes a Roma e in Regione” e proseguito a settembre con “I grandi Festival – Locarno a Roma”.
Evento particolarmente atteso dagli appassionati di cinema, giunto alla sua XXIII edizione, l’iniziativa promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e realizzata in collaborazione con SIAE. Ideata ed organizzata da ANEC Lazio, in collaborazione con CityFest – Fondazione Cinema per Roma, la rassegna propone una selezione di titoli provenienti delle varie sezioni della 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, tutti proiettati in versione originale con sottotitoli in italiano.

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Ampia e variegata l’offerta dei film in programma in questa edizione 2017 che, come ogni anno, ha tra i suoi obiettivi quello di rendere e accessibile a tutti alcune opere cinematografiche di altissimo valore artistico, aprendo una finestra in anteprima nella Capitale sulle ultime tendenze del cinema italiano e internazionale.
Si tratta di un’opportunità unica per vedere in anteprima una ricca selezione dei film provenienti dalla Mostra del Cinema di Venezia, a breve tempo dalla sua conclusione – dichiara il presidente dell’Anec Lazio, Giorgio Ferrero. Un appuntamento sempre molto atteso che offre anche al grande pubblico la possibilità di vedere film solitamente riservati agli addetti ai lavori. Protagonista la passione per l’arte cinematografica, per un prodotto sempre di elevata qualità artistica, capace di aprire una finestra sui nuovi orizzonti del cinema contemporaneo”.
Oltre 40 titoli, suddivisi in 7 giornate di programmazione nelle 11 sale coinvolte: a comporre il cartellone anche quest’anno un’ampia selezione di film che per una settimana attraverseranno tutta la città di Roma, in un’ottica “itinerante”, proiettati sugli schermi dei più importanti cinema della Capitale, coinvolgendo numerosi quartieri, da Prati (Adriano, Eden, Giulio Cesare) a Trastevere (Nuovo Sacher, Intrastevere), da Pinciano (Barberini, Savoy, Mignon) al centro storico (Farnese, Quattro Fontane), passando per Testaccio (Greenwich).
Inoltre, come ogni anno, la programmazione della rassegna sarà arricchita da incontri con registi e protagonisti dei film presentati.
Uno degli obiettivi della Fondazione Cinema per Roma è quello di indirizzare il pubblico verso un cinema di qualità, popolare e raffinato allo stesso tempo – ha spiegato la presidente Piera Detassis. Portare nella Capitale la programmazione di grandi festival come Cannes, Locarno e ora Venezia, rientra in questa nostra politica. Tutto ciò è possibile anche grazie alle sinergie che, negli anni, abbiamo stretto con le importanti realtà culturali del territorio: fra queste c’è sicuramente ANEC Lazio, che ringrazio, assieme alla quale collaboriamo, ormai quotidianamente, con entusiasmo e con profitto. D’altronde aspiriamo agli stessi risultati: offrire massima visibilità ai prodotti di eccellenza del cinema italiano e internazionale”.
I TITOLI IN RASSEGNA
Dal Concorso arriva il premiatissimo Jusqu’à la garde Leone d’Argento per la Miglior Regia e Leone del futuro/Premio opera prima Luigi De Laurentiis – di Xavier Legrand, trentasettenne autore francese al suo primo lungometraggio che firma un toccante manifesto contro il femminicidio. In rassegna, provenienti dal Concorso, anche L’insulte, quarta regia del libanese Ziad Doueiri, il cui protagonista, Kamel El Basha, è stato premiato con la Coppa Volpi per il Miglior Attore, che affronta un tema delicato come la mancanza di diritti sul lavoro dei rifugiati in Libano, La ville del cineasta francese Robert Guédiguian, dramma familiare in cui si affacciano politica e attualità sociale e il giapponese The Third Murder di Hirokazu Kore’eda, legal thriller che propone una riflessione etica e filosofica sul tema della giustizia. Completa la scelta di pellicole provenienti dal Concorso veneziano EX LIBRIS – New York Public Library dell’acclamato documentarista americano Frederick Wiseman, già premiato dalla Biennale con il Leone d’oro alla carriera in occasione della 71° edizione della Mostra, che con il suo viaggio all’interno delle giornate della biblioteca durante il quale ne filma conferenze e attività, entrando nei CDA e nelle riunioni della dirigenza, ha ricevuto il Premio Fipresci, riconoscimento della Federazione internazionale stampa cinematografica.
Dalla sezione Fuori Concorso spicca Victoria & Abdul, di Stephen Frears che racconta la storia della “scandalosa” amicizia tra la tra la Regina Vittoria, interpretata da Judy Dench, e il suo segretario indiano Abdul Karim. Sempre dalla stessa sezione arrivano La fidèle, gangster movie diretto da Michaël R. Roskam selezionato per rappresentare il Belgio agli Oscar 2018 con Adèle Exarchopoulos e Matthias Schoenaerts, La mélodie, dell’algerino Rachid Hami, Piazza Vittorio di Abel Ferrara, in cui il regista americano racconta il quartiere romano in cui da anni vive e il cortometraggio di Antonietta De Lillo Il signor Rotpeter, tratto da un racconto di Kafka (Una relazione per un’Accademia), interpretato da Marina Confalone.
Proviene da Orizzonti, sezione dedicata al cinema più sperimentale, l’italiano Nico, 1988 diretto da Susanna Nicchiarelli e vincitore del Premio Orizzonti per il Miglior Film. Interpretato dall’attrice danese Trine Dyrholm (vincitrice dell’Orso d’Argento a Berlino 2016 per La comune di Thomas Vinterberg), la pellicola fa rivivere sul grande schermo l’artista-icona e musa di Andy Warhol, Christa Päffgen.
Premiato con il riconoscimento per la Migliore Attrice, Lyna Khoudri, Les bienheureux della giovane regista Sofia Djama che, al suo esordio dietro la macchina da presa, racconta la società algerina dopo gli orrori della guerra civile. Arriva da Israele un’altra interessante opera prima, The Testament, di Amichai Greenberg, che propone un solido thriller sull’Olocausto in grado di bilanciare perfettamente dramma e mistero. Libertà di scelta e desiderio sono invece alla base di Disappearance, toccante racconto sulla condizione della donna nell’Iran dei nostri giorni ad opera di Ali Asgari.
Dalla Settimana della Critica arriva in rassegna il film vincitore del Premio del pubblico SIAE, riconoscimento principale della sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), Temporada de caza, diretto dalla cineasta argentina Natalia Garagiola che esplora il difficile rapporto tra un padre e un figlio tra i monti innevati della Patagonia.
“Come Settimana Internazionale della Critica di Venezia, espressione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, appoggiamo con enorme convinzione ed entusiasmo l’iniziativa di diffondere quanto più possibile il cinema in tutte le sue forme e manifestazioni – dichiara Giona A. Nazzaro, Delegato Generale della Settimana Internazionale della Critica. Siamo convinti sostenitori della necessità di fare rete e di creare sinergie che permettano ai film e al cinema di viaggiare a lungo anche al di fuori dei tradizionali circuiti festivalieri. Il cinema e la cultura si nutrono di incontri e scambi a ogni livello e articolazione. Siamo particolarmente felici della nostra collaborazione con l’ANEC Lazio e di riportare al pubblico un appuntamento molto atteso e amato. E ovviamente come SIC siamo orgogliosi di presentare una selezione di opere prime di autrici e autori che, ne siamo convinti, sapranno distinguersi anche nel prossimo futuro”.
Dalla stessa sezione anche il film vincitore del premio Circolo del Cinema di Verona destinato al film più innovativo della SIC, Team Hurricane, punk movie di Annika Berg sulla storia di otto ragazze ribelli alle prese con le loro tempeste adolescenziali, e Les garçons sauvages dell’artista sperimentale francese Bertrand Mandico, vincitore del premio Mario Serandrei – Hotel Saturnia per il Miglior Contributo Tecnico, vera e propria Odissea dell’immagine gremito di riferimenti cinematografici di ogni sorta. In rassegna anche l’italiano Il cratere, primo film di finzione per i documentaristi Silvia Luzi e Luca Bellino, indagine sul rapporto padre-figlia – quest’ultima con aspirazioni da cantante neomelodica – in un contesto difficile come può esserlo il sottoproletariato napoletano.
Arriva invece da Venezia Classici La voce di Fantozzi, il docufilm di Mario Sesti, critico cinematografico e regista, che ha dedicato a una delle più grandi maschere tragicomiche del cinema italiano un profondo e sentito omaggio.
A Da Venezia a Roma anche due Proiezioni speciali. La prima, Lievito Madre, le ragazze del secolo scorso di Concita De Gregorio ed Esmeralda Calabria, è un docufilm tratto da “Cosa pensano le ragazze”, un libro e una serie di interviste della stessa De Gregorio in cui “mille donne, da sei a novantasei anni” rispondono alle domande su “cosa sia importante nella vita, come ottenerlo e come fare quando quel che si aspetta non arriva”. La seconda invece è un corto, Casa d’altri, diretto da Gianni Amelio, girato e dedicato ad Amatrice, con cui il regista racconta il dramma umano e civile vissuto dalla comunità della cittadina laziale devastata dal terremoto del 24 agosto 2016.
Particolarmente nutrita, come ogni anno, la selezione proveniente dalle Giornate degli Autori, sezione autonoma e indipendente della Mostra, i cui film saranno proiettati al Cinema Farnese (Piazza Campo de’ Fiori) da giovedì 14 a mercoledì 20 settembre. In programma ci sono il vincitore del il GdA Director’s Award, il colombiano Candelaria di Jhonny Hendrix Hinestroza, una storia d’amore sui generis ambientata in una coloratissima Cuba e il vincitore del Premio del Pubblico BNL, Longing, diretto dall’israeliano Savi Gabizon, riflessione acuta e coinvolgente sulla paternità e sulla morte. Ma anche Il contagio degli italiani Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, ispirato all’omonimo romanzo di Walter Siti, sul dilagare della corruzione e del cinismo nella capitale; il cortometraggio firmato da un volto noto del cinema nostrano che è passato eccezionalmente dall’altra parte della macchina da presa: Claudio Santamaria, con il suo debutto registico The Millionairs. E poi ancora The Taste of Rice Flower del regista cinese Pengfei, pellicola semplice e dai toni leggeri,che ruota attorno a temi quali famiglia e superstizioni, Volubilis, avvincente e travagliata storia d’amore  firmata dal regista marocchino Faouzi Bensaïdi e Life Guidance futuristica e profetica visione sugli effetti del capitalismo dell’austriaca Ruth Mader. Torna poi per la quarta volta alle Giornate degli Autori il cineasta italiano Vincenzo Marra che ne L’equilibrio racconta l’intimo viaggio nella fede di un sacerdote costretto a fare i conti con i legami tra la chiesa e la malavita. Graditissimo ritorno anche per altri due registi di fama internazionale che, dopo i successi ottenuti alla Mostra negli anni passati, sono tornati alle GdA: l’eclettica artista iraniana Shirin Neshat con Looking for Oum Kulthum e Pen-ek Ratanaruang, un’eccellenza nel cinema thailandese, con Samui Song, film che affrontano, entrambi, il difficile tema della libertà femminile.
INGRESSI
Intero: 7 euro
Ridotto: 6 euro per over 65, Studenti Universitari, Iscritti SNCCI, Studenti di: Scuola d’arte cinematografica Gian Maria Volonté, Centro Sperimentale di Cinematografia, Link Campus University.
Fidelity card: ogni 5 ingressi acquistati, 1 è in omaggio

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